Articoli principali
1 dicembre 2010
Chi ha inventato la Witch House
Capita che anche qui in Italia da un paio di mesi si senta parlare sempre più, come quasi ovunque ormai, di witch house (o drag che dir si voglia).
L’ennesimo sottogenere musicale però, etichetta quasi ridicola che starebbe a designare più un’attitudine che una vera e propria maniera di suonare, non è per una volta l’invenzione estemporanea di qualche giornalista in vena di creatività. Continua a leggere
25 novembre 2010
Una scuola di musica che spero resti aperta ancora per dieci anni
(perchè ci voglio mandare i figli che non ho)
Io il francese non lo parlo, per cui ciò che leggerete è la mia interpretazione di tutto quello che ho trovato sul sito di Le Club de Musique. In sintesi vera: una scuola di musica in cui si ascoltano, cantano e arrangiano Beatles, Beach Boys ed Elvis, per bambini dai 3 ai 10 anni. Il fatto che tutti i bambini siano belli e ben vestiti e che gli insegnanti siano dei personaggi che tutti avremmo voluto avere come maestri di musica alle elementari, non so bene da cosa dipenda. Immagino che il mix di Parigi e attitudine folk dei professori c’entri qualcosa.
Davvero, credo che questo minuto e mezzo di video spieghi tutto meglio di qualunque traduzione possibile. Ah scusate, la qualità non è top. Ma in giro si trova davvero solo questo.
19 novembre 2010
Al posto dei lampioni ci saranno alberi luminosi?
Pare di sì, almeno secondo la ricerca portata avanti dello scienziato taiwanese Yen-Hsun Su. I suoi esperimenti avevano come primo obiettivo la scoperta di una lampadina bio (bio led), cioè un’alternativa a minor impatto ambientale rispetto al led tradizionale, noto per essere super efficiente dal punto di vista energetico ma anche abbastanza tossico e costoso per via del fosforo in esso contenuto. Il problema dei led inquinanti sarebbe riferito in particolare alle illuminazioni stradali, che per quantità, intensità e qualità della luce richiedono trasformazioni fisiche speciali.
Bene, iniettando nanoparticelle d’oro — ok — nelle foglie di alcuni organismi vegetali è possibile indurre la produzione di luce. Biolumiscenza e cose così insomma, ma veniamo al dunque. “In the future, this bio led could be used to make roadside trees luminescent at night” ovvero c’è qualche possibilità che in un futuro visionario avremo alberi luminosi a farci compagnia nelle strade buie di campagna. Lampioni naturali che non inquinano e non consumano energia. Ma c’è di più: la luce prodotta dalle bio-lampadine stimolerà a sua volta la fotosintesi e di conseguenza questi bio-lampioni aumenteranno pure l’assorbimento di anidride carbonica.
È magico e affascinante, ovvio. Presuppone un futuro ecologico dove la natura, seppur modificata, esiste ancora, bene. Ma aspettate: alberi luminosi, sul serio?
12 novembre 2010
Quelli che copiano i quadri in Cina
Michael Wolf mi ha già colpito in passato con uno dei suoi reportage sulla Cina. Erano le fotografie in serie di tutti e cento gli appartamenti da dieci metri quadri del più vecchio centro abitativo di Hong Kong. Tra il fascino esotico, l’invasione della dimensione privata, le condizioni spaziali estreme e l’approccio fotografico da scienziato, aveva voluto vincere facile.
Il lavoro che scopro oggi non è da meno. Questa volta racconta l’industria delle riproduzioni ad olio di quadri famosi e lo fa con un’idea semplice ma molto efficace: mettendo in relazione il quadro con il proprio autore nello scorcio metropolitano dove è stato dipinto. Continua a leggere
4 novembre 2010
Una sintesi perfetta di due città quasi perfette
Pare che lui preferisca Parigi, ma alla fine è chiaro che a New York le vuole bene. Nel blog Paris versus New York Vahram Muratyan, co-fondatore dello studio di grafica Viiiz, mette a confronto le due città, illustrando in modo molto sintetico ma efficace i vari stereotipi, usanze e luoghi comuni, facendoti per forza sorridere ogni volta.
È aperto da poco, ma lo aggiorna con frequenza, e sta già facendo il giro di internet a tutta velocità. Sono tutti bellissimi, ve ne lascio qualcuno dei mie preferiti qui sotto, e di nuovo il link al blog che per vederli tutti è più comodo. Continua a leggere
19 ottobre 2010
Tutte le cose dell’universo perfettamente in scala tra loro
Come avevamo già detto tempo fa, mettere in relazione le dimensioni delle cose è un compito piuttosto difficile per la nostra immaginazione. Forse voi siete più allenati, ma per me tutte le cose che vanno oltre la soglia del molto molto grande o del molto molto piccolo, sono tutte un po’ grandi uguali.
Su internet c’è un oggetto interattivo che vi aiuterà a fare un po’ di chiarezza, oltre ad intrattenervi con qualche nozione curiosa. Per dire: le cose successe oltre i 140 yottametri non le possiamo vedere perché sono talmente lontane che la loro luce non ha ancora fatto in tempo a raggiungerci. Si chiama The Scale of the Universe ed è un progetto di Cary e Michael Huang.