Articoli principali

23 dicembre 2010

Due minuti di tutte quelle cose di moda famose che conoscete anche voi maschi

Di elenchi e storie lunghissime raccontate in una manciata di minuti ne abbiamo visti un sacco ultimamente. Non poteva quindi mancare una super-sintetica storia della moda: realizzata da Christian Borstlap per Nowness, ci mostra quelle che sono le tappe più importanti dell’alta moda, dal 1880 ad oggi. Continua a leggere

17 dicembre 2010

Tutto quello che abbiamo cercato su Google quest’anno

Dopo la classifica degli status più diffusi su Facebook, vi segnalo lo speciale di Google dedicato ai trend del 2010. Come sappiamo, ogni anno vengono ricercate su Google miliardi e miliardi di parole da (quasi) ogni parte del mondo, un campione talmente vasto e significativo che basta da solo a rendere il report almeno degno di una rapida occhiata. Continua a leggere

14 dicembre 2010

La classifica delle parole più utilizzate negli status di Facebook

Facebook ha reso nota una classifica con le dieci parole più utilizzate dai suoi utenti nel 2010. È una lista che potrebbe offrire qualche spunto di riflessione, ma per ora mi accontento di dare insieme a voi una rapida occhiata. Con sorpresa generale la rivelazione di quest’anno è la parola «HMU». Si tratta di un nuovo acronimo per Hit Me Up che, a quanto ho capito, è un’espressione slang americana traducibile in italiano con qualcosa a metà tra «contattatami» e «fatti sentire». Il termine si è cominciato a diffondere ad inizio 2010 con un tasso di crescita mensile del 75% — parliamo di milioni e milioni di utenti — raggiungendo picchi enormi nei weekend e nelle vacanze estive.

Proseguendo nella classifica non ci sono grosse sorprese. «World cup» è la seconda mentre a chiudere il podio c’è «Movies» seguito dalla coppia Apple («iPad» e «iPhone»). Al quinto e all’ottavo posto le pop tragedie di «Haiti» e dei «Mineros/Miners» del Cile, separate dal giovane «Justin Bieber» e dall’espressione «Games on Facebook». In fondo in fondo c’è «Airplanes», in particolare come citazione di questo pezzo (“can we pretend that airplanes in the night sky are like shooting stars“). E a chiudere la classifica c’è «2011» che cresce ogni giorno con l’aumentare dei propositi per l’imminente anno nuovo.

10 dicembre 2010

Ed ecco il colore del 2011

Dicembre è arrivato e come ogni anno Leatrice Eiseman, la psicologa a direzione del Pantone Color Institute, ha deciso: il colore del 2011 sarà un rosa.

Fieri dell’intuizione avuta con il turchese speranzoso dell’anno scorso, che a dir loro si potrebbe intravedere addirittura nelle scelte di James Cameron con i suoi Na’vi, hanno deciso di prendere una direzione quasi opposta provando con il rosa caprifoglio (traduco dall’originale inglese honeysuckle). Nota: il caprifoglio non è una pianta rosa, ma bianca. Almeno apparentemente.

La scelta del colore è stata giustificata in modo piuttosto esaustivo nella cartella stampa, il solito divertente collage di aggettivi evocativi e suggestioni generiche tipo: “honeysuckle may bring a wave of nostalgia for its associated delicious scent reminiscent of the carefree days of spring and summer”. Non mi sento di tradurre, ma posso assicurarvi che tutto il testo può essere riassunto nelle seguenti parole chiave: nostalgia, ottimismo, stimolante, energia, sicurezza e tocco retrò («it’s a very Mad Men pink»).

Ci accorgeremo dell’esplosione del rosa? Probabilmente no, proprio come l’anno scorso non ci siamo trovati sommersi di turchese. Pantone gioca a fare il trendsetter cromatico principalmente per attirare clienti al campionario e sono tutti molto onesti al riguardo: «We want people to stop and say: “Oh, neat color! Maybe I need to buy those plates”».

Eccomi quindi a contribuire alla diffusione del rosa caprifoglio. E purtroppo devo ammettere che proprio mentre lo prendo in giro inizia quasi quasi a piacermi.

9 dicembre 2010

Tre o quattro patate per natale

Ok, la mia piccola vena di egoismo stava per avere il sopravvento e ho pensato di non condividere questo sito con tutti. Poi però gli alberi di natale illuminati sparsi per la città mi han fatto tornare buona. Per cui, amici che mi conoscete e sapete che meritate un regalo da parte mia questo dicembre, fate finta di essere sorpresi quando lo aprirete. Voi altri che invece i regali dovete ancora pensarli, e non avete voglia di affrontare il sabato pomeriggio in centro e i venticinque minuti di fila alla cassa, vogliatemi un po’ bene, ché secondo me qui da three potato four sistemate tutti tutti.

8 dicembre 2010

Gli assurdissimi stadi del Qatar

Io non sono uno che ne sa di architettura, nel senso che non ho quasi mai letto nulla sull’argomento e di palazzi e cose varie ne vedo poco, perché (purtroppo) cammino guardando per terra, al massimo le persone. Ne so un po’ di calcio, ma non è che alla fine serva molto, in questo caso. Ho solo visto ieri questo video qua sopra, pubblicato ad aprile ma tornato d’attualità dopo l’assegnazione dei mondiali di calcio del 2022 al Qatar, e sono rimasto a bocca aperta. È il filmato di presentazione dei progetti dei cinque stadi che, nelle intenzioni, verranno costruiti per l’occasione. Non ho idea quanto poi la realizzazione si discosterà dal disegno, ma, se saranno belli solo la metà di quel che si vede qua sopra, vi avverto già che io andrò ai mondiali solo per rimanere fuori dagli stadi a guardare la gente entrare e uscire. Continua a leggere


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