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27 gennaio 2011

Saul Bass ci spiega perché l’uomo crea

È molto famoso (diciamo che ha vinto un Oscar, ecco) e online torna a galla ciclicamente, ma io questo corto di Saul Bass non l’avevo mai visto. Se non lo conoscete, Saul Bass è quel superdesigner che, oltre ad aver disegnato parecchi loghi per gente seria, è diventato famoso per aver creato qualcuno tra i più bei titoli di testa di tutto il cinema, quelli di Hitchcock (La donna che visse due volte, Intrigo internazionale, Psycho) in primis, seguiti dai lavori per Scorsese e Preminger.

In Why man creates, premiato dall’Academy come miglior corto documentario del 1968, Bass ragiona sulla creazione umana attraverso otto brevi capitoli: The Edifice, Fooling Around, The Process, Judgment, A Parable, Digression, The Search, e The Mark. Il primo, The Edifice, è un piccolo capolavoro anche preso a se stante (sì, se star lì a riflettere sulla creatività vi annoia — e ci può stare — potete guardare anche solo questo), perché mette le fondamenta al discorso raccontando in cinque minuti tutta l’evoluzione umana in una maniera che dovrebbe proprio piacere a chiunque. In tutto il corto dura comunque meno di mezz’ora, che è davvero poco, nonostante online ci sembri un’infinità.

25 gennaio 2011

Loro New York la pedalano di spalle

Dalla Quattordicesima Strada in giù: in ogni via un personaggio in qualche modo conosciuto della New York quella cool. Modaioli, art directors, modelle, chef, musicisti e tutti quelli così. Su Downtown From Behind la fotografa Bridget Fleming ritrae ogni personaggio da dietro, in sella alla propria bici, nella sua strada. Sua nel senso che a volte ci abita davvero, a volte invece è solo la persona giusta per descrivere quella piccolissima parte di New York.

Ah non è per dispiacervi alla fine, ma è chiaro che nulla è lasciato al caso ed ogni foto è ben studiata ed organizzata. Dopo il salto ho raccolto un po’ dei miei ciclisti-da-dietro preferiti. Poi nel caso qui li trovate tutti. Continua a leggere

18 gennaio 2011

Il nuovo grande documentario BBC, sugli esseri umani

Diciamolo chiaro subito: come le precedenti Planet Earth e Blue Planet, anche la nuova serie di documentari della BBC, Human Planet, è qualcosa che tutti dovrebbero essere obbligati a guardare. Date un’occhiata al trailer qua sopra e capirete. Continua a leggere

14 gennaio 2011

Sette minuti di occhi azzurri buoni

The Sartorialist lo conosciamo tutti, non ha bisogno di presentazioni (è quel tizio che fa le foto per strada alla gente perfettamente vestita per intenderci). Ok è chiaro che è molto più di questo, sennò questi sette minuti di documentario Tyler Manson non li avrebbe dedicati proprio al signor Scott Schuman.

Gardatelo con calma: prometto che il sole, la musica, New York, gli occhi e la voce di Scott Schuman vi porteranno solo qualcosa di buono.

7 gennaio 2011

Kills: può un mezzo-mixtape essere meglio di un disco?

Ne avevo parlato proprio qui pochi giorni di Natale. Poi è uscito. Parlo di Kills, favoloso terzo “disco” dei due svedesi jj, in free download come più volte annunciato in precedenza dall’etichetta. Ma il punto non è questo, tutti i dischi e i singoli (o quasi) vengono annunciati, più o meno attesi e pubblicizzati, e infine escono nei tempi e nelle modalità annunciate. Il punto è che Kills è un miscuglio indefinibile tra un classico mixtape (una raccolta di canzoni di terzi-quindi teoricamente illegale per definizione), un disco di campionamento (come questo per esempio-legalmente controverso, anche se a mio parere assolutamente legale, se non anzi necessario, e bellissimo), e parole e voci assolutamente originali. Il punto è che il risultato di ciò è meglio, molto meglio, del 99% dei dischi di materiale originale, e quindi legittimi, usciti nel corso dell’ultimo anno. Ho avuto tutto il tempo durante questi giorni di vacanza per ascoltarlo ed è finito per essere praticamente l’unica cosa che avessi voglia di ascoltare ogni giorno e in ogni momento, come solo con pochissimi dischi mi è capitato raramente nella vita, e come presumo sarà accaduto a chiunque.

Tutto quello che mi ronza in testa in questo momento sono pensieri su come, lo credo e ne sono quasi sicuro, quello che è stato detto e insegnato a proposito della validità e della legittimità di un’opera (d’arte o di consumo o quant’altro) sarà in brevissimo tempo obsoleto, anzi lo è già inesorabilmente ora, e come tutti questi “caratteri” e criteri di valutazione siano costantemente da tenere sott’occhio e messi in discussione  senza timore, pena una noia e una piattezza pressoché totali.

24 dicembre 2010

L’anniversario di un astrofisico che ha fatto almeno due cose straordinarie

Carl Sagan è un mio eroe e qualche giorno fa è stato il quattordicesimo anniversario della sua morte. Era il tipico astrofisico visionario, con tutte le idee da genio e le intuizioni irraggiungibili. Giusto per darvi l’idea era uno abbastanza competente e pop da poter scrivere la prefazione per un libro divulgativo di Stephen Hawking e presiedere il comitato che ha stabilito quali informazioni sul genere umano inviare nello spazio — la targa famosa, avete presente?

Ma oltre all’essere scienziato, quel che ci interessa qui è il Carl Sagan divulgatore, e in questo senso sono due le cose di cui devo parlarvi: una foto e una lezione sulla quarta dimensione. Continua a leggere


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