Articoli principali
13 febbraio 2012
Monday Tunes: vortici di chitarre e volumi alti, ecco a voi gli anni Novanta
La Sub Pop sbaglia raramente e, a quanto pare, anche Jason Loewenstein. Decine di collaborazioni, tra le altre Sebadoh e The Fiery Furnaces (che potranno non dirvi nulla ma sono importanti band della prima ondata Lo-Fi), e progetti paralleli non gli hanno mai fatto perdere lo smalto e la giusta dose di attitudine punk. Codes è uno di quei pezzi che è difficile rinchiudere in un genere e ha una di quelle chitarre così dritte che ti trascinano fino all’ultimo secondo senza farti prendere fiato. Obbligatorio l’ascolto in stereo e volume sopra 5.
6 febbraio 2012
Monday Tunes: dalla Svezia arriva la musica per sonnambuli
Innocent Vigilant Ordinary, un duo formato da un italiano (Andrea) e uno svedese (Dick), ci porta dritti dritti nel mondo del “pop da camera” che tanto piace da qualche anno a questa parte. Hanno solo 24 fan su Facebook ma il loro disco di debutto, Luke, si lascia ascoltare con piacere. L’opera, composta di 11 tracce-ninnananna, si riassume bene nel singolo I Used To Be A Sparrow che evoca una dimensione onirica fatta di arpeggi celestiali e un rincorrersi di voci eteree. Se anche voi eravate un passerotto non potrete non apprezzare.
31 gennaio 2012
Suonare un piatto, oppure tutta la cucina
Le padelle sono i primi strumenti di qualsiasi musicista. Alcuni, poi, abbandonano la carriera. Altri si fanno seri e vanno in conservatorio. Solo i più talentuosi continuano. E fanno cose più complicate. Continua a leggere
30 gennaio 2012
Monday Tunes: hip hop electropunk da teenager
Non che abbiano inventato qualcosa di nuovo, ma questi scapestrati ragazzini del North Carolina a metà strada tra punk, elettronica e hip hop hanno certamente qualcosa da dire. Sorvolando il fatto che fanno pipì nel lavandino per paura che le loro menti vengano controllate da parassiti cibernetici e che sono in guerra contro i gruppi anti-carne di cavallo che dominano il mondo, nelle orecchie ci rimane solo il sound confuso e distorto e la voce ossessiva di un pezzo che finisce prima di averci stancato.
30 gennaio 2012
L’unica volta che John Coltrane suonò A Love Supreme davanti a un pubblico
Era il 26 luglio del 1965 quando John Coltrane e i tre musicisti al suo seguito parteciparono all’Antibes Jazz Festival. Restarono sul palco per 47 minuti suonando solo A Love Supreme, l’opera più influente del jazzista americano. Su Billboard si legge che l’esibizione non venne apprezzata: troppo impegnativa per il pubblico francese che rispose chiacchierando a voce alta per tutto il tempo e, alla fine, con qualche buu.
A seguire Resolution e, dopo il salto, Acknowledgement.
19 gennaio 2012
Mandala, la sinfonia del sistema solare
La maggior parte di noi si ferma al miliardo. Alcuni forse conoscono il bilione e il biliardo. Certamente i fan di Zio Paperone si sono interrogati sull’entità del fantastiliardo contenuto nel suo deposito. Solo chi si occupa di scienza, invece, può conoscere il settendecilione (1056): 532,25 settendecilioni di anni è la durata della più lunga composizione mai creata dall’uomo. Continua a leggere