Articoli principali
3 maggio 2012
Come sopravvivere alla fine del mondo
Apocalisse (in realtà, apocalissi) è una parola greca che significa “rivelazione” e viene dall’ultimo libro del Nuovo Testamento, opera (pare) dell’apostolo ed evangelista Giovanni (I secolo d.C.). Lasciando stare il catechismo, bisogna ammettere che la fortuna del termine e di tutti i suoi derivati nell’accezione di “fine del mondo” è rilevantissima, tanto da aver nominato, anzi, creato un genere letterario (e cinematografico).
Il primo libro mai dedicato a questo tema, ben prima della Guerra dei mondi, sarebbe stato il Theologus Autodidactus, un apologo medico-filosofico in forma di racconto fantastico scritto dall’anatomologo siriano Ibn al-Nafis nella seconda metà del tredicesimo secolo. Tuttavia, come per tutti i topoi della cultura popolare, non esistono solo prodotti “alti” che derivano dal concetto di apocalisse, ma soprattutto scherzi, reality show e culture parallele. Continua a leggere
25 aprile 2012
Come funziona la Valve
«Gabe la racconta così. Quando era a Microsoft nei primi anni Novanta commissionò un’indagine per capire cosa era davvero installato sui computer degli utenti. Il secondo software più installato era Windows. Il primo era Doom [il videogioco] della Id Software.
L’idea che un gruppo di 10 ventenni da Mesquite, Texas, potesse portare i propri programmi su più computer della più grande azienda di software del mondo disse a Gabe che qualcosa di fondamentale era cambiato nella natura della produttività. Continua a leggere
19 aprile 2012
Tutti gli accenti inglesi possibili, o quasi
Abbiamo parlato qualche settimana fa del progetto dello Smithsonian Museum che ha pubblicato alcune tra le prime voci umane registrate. Recentemente, anche la British Library si è attrezzata al riguardo, pubblicando un archivio di 50.000 contenuti audio di ogni tipo: ci sono i documenti più antichi (ma la prima registrazione è solo del 1905) e i suoni della natura (qui il verso di una beccaccia di mare), i suoni dei treni che passano nella campagna gallese o di cani che passeggiano (nella ‘UK Soundmap’) e interviste o convegni che trattano di argomenti disparati, dalle testimonianze dei sopravvissuti alla Shoah all’analisi sociologica del 1990 sulla musica pop. Continua a leggere
19 aprile 2012
La preghiera di Ze Frank per chi inizia (incluso sé stesso)
Ze Frank nel 2006 si è inventato the show with zefrank: 262 puntate, un successo enorme, tantissime idee (tra cui il primo Earth Sandwich) e un pubblico creativo, appassionato, coinvolto (una puntata, per dire, è scritta tutta in corwdsourcing).
Ze, dopo cinque anni, ha raccolto 150.000 dollari su Kickstarter per fare ripartire the show (ora rinominato A show). E, prima di cominciare, ha registrato tutte le sue paure in un video dedicato a quelli che ancora non hanno cominciato, che sono bloccati in un luogo terribile che sta tra 0 e 1. Dura 3 minuti e l’abbiamo sottotitolato in italiano. Guardatelo, ne vale la pena.
(Ze fa un sacco di giochi di parole, perdonate la traduzione un po’ alla lettera)
20 marzo 2012
Il gatto pianista e il compositore che lo prese sul serio
Nora è un soriano adottato nel 2006 da una famiglia del New Jersey e apparso, l’anno successivo, in uno degli innumerevoli video felini presenti su YouTube. Nel video, divenuto nel corso dei mesi celebre come altri illustri meme (Keyboard Cat e Nyan Cat tra gli altri), Nora suona note a caso sulla tastiera di un piano a coda in un salotto casalingo.
Per quanto sia incerto se l’insolito comportamento sia o meno incoraggiato dai suoi proprietari, Nora ha attratto l’attenzione di milioni di visitatori ed è in seguito apparsa in altri video simili, come solista o in duetti con pianisti umani. Ma la sua prima collaborazione illustre è del 2009 con Mindaugas Piečaitis, un compositore lituano, che ha costruito un breve concerto intorno alla performance di Nora. Il concerto, che vede la partecipazione di Nora in forma di video, è un bizzarro equilibrio tra musica da camera e pareidolia musicale.
14 marzo 2012
Cos’è Cowbird e perché raccontare storie è importante
C’è uno psichiatra, il dottor Jonathan Shay, che confronta i soldati moderni di ritorno dall’Iraq con quelli dell’antica Grecia, di ritorno dalla guerra di Troia.
I primi soffrono di disturbo post traumatico da stress. I secondi, stando alle testimonianze, no. Perché? I soldati greci, dice Shay, avevano un periodo di decompressione durante il viaggio di ritorno sulla nave. Potevano parlare con i compagni di battaglia e processare gli orrori della guerra, potevano raccontarsi storie. Continua a leggere