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25 novembre 2011

L’album per schizzi di Susan Kare, madre del Mac che sorride e del cursore a freccia

Pochi giorni fa Steve Silberman ha scritto per PLoS un articolo avvincente dedicato alla figura leggendaria di Susan Kare, la «Betsy Ross del personal computer», ripercorrendo la storia che l’ha portata nel 1984 a disegnare le icone per il sistema operativo del primo Macintosh.

Primi anni Ottanta, Susan fa l’artista su commissione per studi e mostre. È nel suo garage a Palo Alto, sta lavorando alla scultura metallica di un cinghiale per un museo dell’Arkansas quando riceve una telefonata: è Andy Hertzfeld, un suo ex compagno di liceo e ora lead software architect alla Apple Computer Inc. Sta lavorando a un nuovo computer e ha bisogno di un artista per mettere a punto la grafica del sistema operativo. Lei, mica scema, accetta. Continua a leggere

25 novembre 2011

L’ultimo lavoro firmato Massimo Vignelli

Lo scopro solo ora ma non posso trattenermi: Massimo Vignelli ha svelato il suo marchio per il Comune di Salerno e ci sono mille polemiche. In mezzo c’è un po’ di tutto: pesci, sole, riflessi, acqua, cielo, delfini, cavallucci marini. Tutte suggestioni più o meno comuni a qualunque altra città italiana affacciata sul mare (Sorrento, per dirne una). Le critiche, infatti, non sono poche, il filone principale riguarda il costo della prestazione: 200.000 €, una cifra non da poco che certamente peserà molto sul giudizio dei salernitani.

I commenti negativi sono numerosi ma ci sono anche sostenitori che trovano la qualità non tanto nel marchio quanto nella completezza del progetto d’immagine. Purtroppo, per conoscere meglio i dettagli, non avete altra scelta che andare sul sito del Comune di Salerno e assistere alla lectio magistralis tenuta dallo stesso Vignelli (purtroppo serve Windows Media Player). Continua a leggere

3 novembre 2011

Centocinquanta anni di invenzioni italiane

Sapevate che è stato un italiano (Amilcare Dogliotti) a creare la scatoletta delle Tic Tac (anzi: il contenitore per materiale granulare)? Idem le scale dei vigili del fuoco (Paolo Porta), o un nuovo tipo di lampone (il lampone Erika)? O che fu Giugiaro a disegnare la Delorean di Ritorno al Futuro? Continua a leggere

28 ottobre 2011

Qualche giochetto tipografico adatto anche ai non addetti ai lavori

Stanno spopolando in rete due giochi tipografici divertenti. Uno si chiama KernType e vi sfida a trovare la spaziatura perfetta tra le lettere di una parola. Il gioco sembrerebbe in grado d’intrattenere bene anche i non addetti ai lavori, del resto è stato pensato come strumento «per avvicinare i programmatori al design». Nel secondo, Font or Cheese, dovrete indovinare se una parola è il nome di un carattere tipografico o di un formaggio. Un gioco scemo e quasi impossibile che vi farà divertire soprattutto con le statistiche – ebbene sì, il 40% dei giocatori pensano che il Bodoni sia un formaggio. Già che ci siamo come non citare il classico Helvarial Quiz, dal sito: «E così credi di saper distinguere Arial da Helvetica?». Buon divertimento. Ah, quelli di KernType dicono che non dovreste smettere di giocare se non avete raggiunto almeno il 90%.

Update: Grazie a Simone scopro un altro gioco tipografico degli stessi autori di KernType. È uscito qualche giorno fa, si chiama ShapeType e vi chiede di dare la giusta forma a un carattere modificandone le curve con un editor semplificato.

26 ottobre 2011

Perché il mouse del Mac aveva un solo tasto?

Già, me lo sono sempre chiesto anche io. C’è una scelta chiara di design dietro al mouse con un solo tasto. Qualcosa di un po’ più complesso dello slogan less is more. L’ho scoperto stamattina in un’intervista di Steve Jobs alla National Public Radio del 1996. L’intervista divenne famosa per alcune cose dette da Steve sul rapporto tra computer e liberal arts. Ma la cosa davvero interessante è questa:

Il mouse di Xerox (il punto di partenza per il mouse di Apple) aveva tre tasti. Abbiamo scoperto che le persone avevano sempre paura di premere il tasto sbagliato. E, per questo, guardavano il mouse e non lo schermo. Allora abbiamo fatto un mouse con un tasto solo: così nessuno avrebbe avuto paura di premere quello sbagliato.

19 ottobre 2011

È nata la radio di Monocle

Da lunedì esiste Monocle 24, la web radio a ciclo continuo della ben nota rivista londinese. Il servizio di podcast Monocle Weekly, esistente dallo scorso anno, è ora ampliato e integrato in un palinsesto che prevede programmi in diretta dedicati a tutto ciò che è il Monocle cartaceo e web: design, architettura, moda, food, eventi cittadini, cronaca, meteo globale e molta musica. Qui, in breve, trovate tutte le informazioni sull’offerta e qui, se vi avanzano 300 sterline, la rivisitazione della radio Revo Heritage prodotta per l’occasione.


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