Articoli principali
28 ottobre 2011
Trailer: il nuovo film di Herzog, sulla pena di morte
È appena uscito il trailer di Into the Abyss, il nuovo documentario di Werner Herzog (Cave of Forgotten Dreams, Grizzly Man). Per la prima volta Herzog parla del controverso sistema giudiziario statunitense intervistando alcuni condannati a morte (tra i quali un ragazzo di 28 anni), i loro famigliari e le persone coinvolte nei loro crimini, gettando «uno sguardo nell’abisso dell’animo umano». Uscirà negli Stati Uniti l’11 novembre. Qui un’intervista al regista. Continua a leggere
28 ottobre 2011
Storia di uno zombie vestito da pinguino
Non fatevi ingannare dal titolo (Zombie in a penguin suit, appunto), perché questo corto di Chris Russell è tutt’altro che una gag. In un periodo in cui tra cinema e tv di zombie se ne vedono tanti e in tante forme, in sette minuti il pinguino zombie riesce a essere originale, commovente e a tratti anche inquietante. Schermo intero consigliato. Affezionarsi a uno zombie, chi l’avrebbe detto.
5 ottobre 2011
The Internet Movie Cars Database
Un progetto meravigliosamente folle e inutile: Internet Movie Cars Database è un sito attivo dal 2004 in cui vengono catalogate tutte le apparizioni di mezzi di trasporto su ruote in film, serie tv, documentari e così via. I film analizzati finora sono 24.433 e le macchine 405.888, comprese quelle usate nei finali alternativi e nelle scene tagliate. È sorprendente la minuzia di particolari con cui viene arricchita ogni segnalazione, cosa che permette di fare ricerche davvero raffinate. Oltre alla casa di produzione, al modello, all’anno e allo stato di provenienza è sempre indicato anche il ruolo della macchina nel film: tra veicolo-comparsa e veicolo-protagonista le diverse sfumature di importanza sono cinque. Cinque. Continua a leggere
4 ottobre 2011
Cinque lezioni sui primi cartoni animati giapponesi
Lo scorso agosto Cory Gross, creatore del vintage blog Voyages Extraordinaires, ha curato per la web tv Network Awesome un’ottima retrospettiva dedicata agli albori dell’animazione in Giappone. Lo speciale è suddiviso in cinque parti (trovate i link dopo il salto) e analizza l’evoluzione degli anime dalla fine del sakoku, l’isolamento bicentenario rotto dall’ingresso a Tokyo nel 1853 delle quattro navi nere del commodoro Perry, fino agli anni Sessanta e al successo di Astro Boy, il primo anime trasmesso fuori dal Giappone. E ci basta, ché da Heidi in poi sappiamo già tutto.
Per prima cosa Gross risponde alla faq per eccellenza: perchè i personaggi degli anime hanno gli occhi tondi e non a mandorla? La colpa è di Mickey Mouse, dice: i primi a fare cartoni animati per il grande pubblico furono gli studios hollywoodiani e il Giappone, in fase di modernizzazione, ne subì fortemente l’influenza. Ma se la forma dei primi cartoni animati ricorda quella dei Silly Symphonies lo spirito è fortemente nipponico, come spiega Gross senza risparmiarci dettagli e riferimenti storici. Continua a leggere
21 settembre 2011
Il supercut definitivo, 41 minuti di morti nel cinema
Quando qualche mese fa avevo segnalato i migliori sette supercut (montaggi tematici di scene di uno o più film o serie tv) mi era, a quanto pare, sfuggito il più grande fra tutti, uscito ormai lo scorso dicembre. Si intitola From here to eternity, è stato realizzato dall’artista audiovisivo tedesco Oliver Pietsch, e raccoglie migliaia (migliaia) di scene di decessi nel cinema, spaziando in ogni genere di morte lungo tre capitoli che si occupano rispettivamente della morte in senso più fisico, della morte da un punto di vista più introspettivo e della morte e il suo rapporto con l’aldilà.
Io l’ho visto al Milano Film Festival, quindi al cinema dove dà il suo meglio, e online si può trovare qui, purtroppo senza la possibilità di guardarlo a schermo intero. A prescindere dalle emozioni che un film del genere può o non può darvi, io l’ho trovata una visione estremamente rilassante e — ovviamente — divertente, nel classico gioco di riconoscere questo o quel film.
20 settembre 2011
The Kid Should See This
Se n’è parlato un po’ ovunque un mese fa ma noi eravamo in vacanza: Rion Nakaya, mamma di Dante, tre anni, ha creato The Kid Should See This, un tumblr in cui raccoglie video creati non esplicitamente per i bambini ma che potrebbero farli felici. Se ci pensate in rete ce n’è un’infinità, dalla gelatina che si schianta in slow motion all’immancabile marimba, ai branchi di pesci in fuga.
There’s just so much science, nature, music, arts, technology, storytelling and assorted good stuff out there that my kids (and maybe your kids) haven’t seen. It’s most likely not stuff that was made for them… But we don’t underestimate kids around here.
– via swissmiss