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14 giugno 2012

I dolori del giovane sviluppatore indipendente (il film)

C’è un buon motivo per non vedere Indie Game: The Movie, il film-documentario uscito il 12 giugno sul mondo dei videogiochi indipendenti. Ha un titolo molto altezzoso. C’è dentro “indie”, c’è dentro “The Movie” e tradotto suonerebbe come: il film sui videogiochi indie. Che diavolo vuol dire? Ecco, questo è l’unico motivo per non vederlo. Indie Game: The Movie è un film splendido su tre videogiochi piccoli, belli e importanti. E sulle quattro persone che li hanno creati.


La prima persona è Jonathan Blow, creatore di Braid (trailer, sito).
La vicenda di Braid si è conclusa ben prima che Indie Game venisse filmato e i due registi del film la usano come collante. È il videogioco che per primo ha dimostrato che i giochi indipendenti possono avere grande successo, anche contro i giganti dell’industria.
Uscito il 6 agosto del 2008, solo durante la prima settimana Braid ha venuto 55.000 copie sulla piattaforma di distribuzione digitale di Xbox. Dove, in totale, è stato scaricato 450.000 volte. Jonathan spiega nel film che cosa significa per lui essere uno sviluppatore indipendente:

Le grandi aziende creano giochi estremamente rifiniti ma ammorbidiscono anche tutti gli spigoli perché i loro giochi non diano fastidio a nessuno e siano giocati dal maggior numero possibile di persone. 
È l’esatto opposto di qualcosa di personale. Le cose personali hanno delle vulnerabilità. E io mi sono detto: lasciami prendere i miei difetti e le mie vulnerabilità, fammeli mettere in un gioco e vediamo cosa succede.

Gli altri di cui racconta Indie Game sono Edmund McMillen e Tommy Refenes, creatori di Super Meat Boy e Phil Fish, creatore di Fez. Entrambi i loro giochi hanno iniziato a essere sviluppati attorno al 2008 e Indie Game segue il loro intero arco di produzione. Tra sogni, intuizioni, frustrazioni e paure di chi tenta di creare qualcosa di grande dal piccolo.


Super Meat Boy (trailer, sito) è un gioco di contraddizioni. Violento ma dolce a modo suo, difficilissimo ma capace di fermarsi sempre un secondo prima di diventare frustrante. Il protagonista è Meat Boy, un ragazzino senza pelle che si muove e corre come un Super Mario impazzito. Il mondo, dice il suo creatore Edmund, gli fa costantemente male ma lui lo affronta comunque per recuperare la sua ragazza, Bandage Girl (la ragazza di bende) che metaforicamente lo completa.

Una scena su tutte per dimostrare quando Indie Game va in profondità nel raccontare speranze e paure di questi ragazzi. A due giorni dalla pubblicazione ufficiale del gioco, con decine di recensioni entusiaste già online, Edmund chiama il suo socio Tommy e gli dice: «nonostante tutto non riesco a scrollarmi di dosso l’idea che stiamo per affrontare un fallimento». L’altro risponde: «sì, tipo che ci sarà un bug che impedisce a tutti di salvare la partita». E scoppiano a ridere.


Poi c’è il Fez (trailer, sito). Annunciato nel 2007, nel 2008 vince un premio importante all’Indipendent Games Festival e si tira addosso gli occhi di tutti. Dopodiché sparisce nel nulla con una serie di date di uscita annunciate e mai rispettate.
Phil dice che ha riprogettato il gioco da capo tre volte e che ha posticipato l’uscita per un solo motivo: voleva un gioco perfetto.
A un certo punto l’intervistatrice chiede a Phil «cosa succederebbe se non finissi il gioco?». E Phil molto serio risponde:

Mi ucciderei. Sì, mi ucciderei. Questo è il mio incentivo a finire il gioco. Così poi posso non uccidermi.

In totale ci sono voluti cinque anni di sviluppo prima che Fez fosse scaricabile e giocabile da tutti. Indie Game stesso non riesce a chiudere la storia di Phil e Fez. Nelle ultime scene del film, la data di uscita ha un punto interrogativo a fianco.
Fez è stato poi pubblicato il 13 aprile di quest’anno per Xbox. È già stato scaricato 100.000 volte.

Indie Game: The Movie è diretto da Lisanne Pajot e James Swirsky. Ha vinto il premio come miglior montaggio al Sundance Film Festival e si può scaricare (anche con sottotitoli in italiano) o guardare in streaming per circa 8 euro. Merita. Qui sotto il trailer.

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