16 maggio 2012
La notte che cambiò tutto per l’hip hop
È il 13 luglio 1977. Durante il grande blackout di New York un bel po’ di ragazzini si procurano console e mixer da dj
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26 giugno 2012
Il 21 giugno di 65 anni fa, «Peg O’ My Heart» degli Harmonicats toccò i vertici delle classifiche statunitensi e vi sarebbe restato per il resto dell’estate. In pochi sanno che, con ogni probabilità, questo è il primo pezzo registrato con un riverbero artificiale. L’idea fu del produttore Bill Pudnam: posizionando microfono e altoparlante nel minuscolo bagno dello studio, riuscì a dare alla registrazione un alone che la rese più realistica, come se il gruppo si stesse davvero esibendo in un piccolo locale.
Per l’occasione l’Atlantic ha pubblicato un bell’articolo che ripercorre la storia dell’eco e del riverbero nella musica. Si scopre tra l’altro che prima della diffusione di strumenti come l’EMT Reverb Plate (messo in vendita nel 1957) o dell’Echoplex (1959) ci si doveva arrangiare: Robert Johnson, ad esempio, cantava e suonava rivolto verso un angolo della stanza mentre Duane Eddy usava un grande serbatoio per l’acqua trovato abbandonato in un cortile.
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