Articoli principali

26 giugno 2012

Breve storia dell’eco e del riverbero nella musica

Il 21 giugno di 65 anni fa, «Peg O’ My Heart» degli Harmonicats toccò i vertici delle classifiche statunitensi e vi sarebbe restato per il resto dell’estate. In pochi sanno che, con ogni probabilità, questo è il primo pezzo registrato con un riverbero artificiale. L’idea fu del produttore Bill Pudnam: posizionando microfono e altoparlante nel minuscolo bagno dello studio, riuscì a dare alla registrazione un alone che la rese più realistica, come se il gruppo si stesse davvero esibendo in un piccolo locale.

Per l’occasione l’Atlantic ha pubblicato un bell’articolo che ripercorre la storia dell’eco e del riverbero nella musica. Si scopre tra l’altro che prima della diffusione di strumenti come l’EMT Reverb Plate (messo in vendita nel 1957) o dell’Echoplex (1959) ci si doveva arrangiare: Robert Johnson, ad esempio, cantava e suonava rivolto verso un angolo della stanza mentre Duane Eddy usava un grande serbatoio per l’acqua trovato abbandonato in un cortile.

Vuoi condividere questo articolo?

Lascia un nuovo commento


Materiale fotografico e immagini, salvo dove diversamente indicato, è da intendersi di proprietà degli autori citati.
Progetto grafico e sviluppo a cura di Guido Tamino. Un grazie a WP.


Chi siamo | Contatti | Feed RSS