4 maggio 2012
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31 maggio 2012
Marco Triverio è un ragazzo italiano che ha passato tutto lo scorso anno a Copenhagen per un master al CIID, il Copenhagen Institute of Interaction Design. Per il suo progetto di tesi si è inventato Feel Me, un’applicazione per le comunicazioni istantanee un po’ strana. Lontana anni luce da Facebook, Whatsapp e da qualsiasi cosa altra cosa a dire la verità.
Feel Me, a prima vista, non ha niente di diverso dai normali SMS. Se si apre l’applicazione senza fare niente è difficile notate differenze: si può far apparire una tastiera e mandare un messaggio. Ma quando si comincia a scrivere (o anche solo se si appoggia un dito sullo schermo) le cose cambiano. Soprattutto dall’altra parte.
Feel Me, infatti, mostra con dei piccoli puntini e in tempo reale tutte le interazioni con lo schermo. Se ho l’app aperta e la persona dall’altra sta scrivendo, vedo una pioggia di puntini apparire e sparire in corrispondenza delle dita. Se, invece, di là c’è un dito appoggiato vedo un pallino più grosso e stabile.
E, anche se a distanza, ci si può sfiorare o toccare. Quando le dita combaciano il telefono vibra un poco o suona. È molto semplice, ma cambia tutto.
Il progetto di tesi nasce come esplorazione nelle comunicazioni digitali. Ma, dice Marco, «ben presto mi sono reso conto di quanto la tecnologia può essere arida e mancare di personalità». E così inizia esplorare soluzioni.
Qui sotto ci sono alcuni dei concept sviluppati da Marco. Quello di Feel Me, il terzo, è stato trasformato in un’applicazione perché «quello con più potenziale». Tutti quanti, però, dimostrano quanto più ricche, divertenti o semplicemente più umane potrebbero diventare le comunicazioni digitali.
Feel Me non è ancora uscita. Marco dice che c’è ancora parecchio lavoro da fare prima di renderla disponibile a tutti ma che, tranquilli, arriva.
Quando gli chiedo se c’è qualcosa del suo essere un emigrato in Feel Me, risponde: «molto. Anche se non ho centrato il mio lavoro sulle coppie che vivono distanti, Feel Me ha un particolare valore per loro. Non è un caso che mentre ero a Copenhagen, la mia fidanzata fosse a Milano.»
Marco ora lavora come interaction designer a IDEO, l’agenzia di design più bella del mondo. E Feel Me è dedicato a Lorenza.
Ci sono 1 commenti
"Feel Me". La applicazione per le coppie che non hanno niente più da dire. Fantastica.
scritto da thios il 2 giugno 2012 alle 09:41