8 maggio 2012
La storia dei video mashup sovversivi prima di Youtube
C'è un Winnie Pooh intenso, nazisti ballerini, Muppets arrabbiati, arabi cattivi per forza e i Bush. E Hercubush.
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12 aprile 2012
La freccetta verde punta esattamente alle coordinate del luogo dove cent’anni fa (l’anniversario, per la precisione, cade tra il 14 e il 15 aprile) la nave transatlantica RMS Titanic si scontrò con un iceberg proveniente dalla Groenlandia. Se cliccate qui e approdate alla pagina di Google Earth scoprirete una chicca: avvicinandovi sempre di più al luogo dell’impatto potrete scendere virtualmente sotto la superficie marina e vedere il relitto della nave che riposa sul fondale oceanico. Cent’anni fa non sarebbe stato immaginabile nemmeno riuscire a rinvenire il relitto, oggi possiamo visitarlo addirittura da casa.
Ma non è la sola cosa che è cambiata in questi anni. Cent’anni fa un chimico tedesco inventava l’MDMA, un farmaco coagulante poi rivelatosi psicotropo. Cent’anni fa si effettuava la prima spedizione aerea di guerra, ed era l’esercito italiano che attaccava la Libia. Cent’anni fa usciva nelle sale cinematografiche il primo kolossal, anch’esso italiano (“Quo vadis?”). Questi eventi si sono fatti storia, ma la storia del Titanic è diventata un mito della cultura contemporanea raccontato da ventidue film che ne hanno spesso alimentato le sue appendici pseudostoriche. Del resto, già il primo cinegiornale Pathé che mostrò l’evento a tutto il mondo era un artificio composto di pochi fotogrammi di Titanic e molto materiale tratto dall’inaugurazione della sua nave gemella, l’Olympic.
Cliccate sull’immagine per vedere il cinegiornale Pathé.
Il primo dei film sulla storia del Titanic, “Saved from the Titanic”, fu girato pochi giorni dopo la tragedia da Dorothy Gibson, un’attrice ventiduenne sopravvissuta allo stesso naufragio che ebbe una vita paradossale (quello fu il suo ultimo film e trent’anni dopo sarebbe finita al carcere di San Vittore con Mike Bongiorno e Indro Montanelli): cent’anni fa, potremmo dire, nasceva la spettacolarizzazione del dolore. Questa pellicola di dieci minuti andò perduta in un incendio nel 1914.
Sopravvive ancora, invece, il secondo film che trattò del Titanic, ‘In Nacht und Eis’, produzione tedesca che uscì la stessa estate del 1912. Se avete 35 minuti e se conoscete il tedesco, potete guardarlo qui. Non tutti i film dedicati al Titanic sono altrettanto degni di memoria. Proprio noi italiani, per esempio, ci siamo resi colpevoli di tre adattamenti animati, che si trovano in streaming su YouTube, ma che vi risparmio: vi basti questo trailer.
Ma l’eredità del Titanic non si esaurisce nemmeno con l’affondamento e le varie sorti dei suoi passeggeri, o con le sue versioni cinematografiche. Nel 2000 il microbiologo marino Roy Cullimore ha scoperto che le condizioni peculiari della carcassa metallica hanno generato una particolarissima forma di vita sociale composta da organismi simbiotici (che, cioè, vivono insieme, indissolubilmente).
Quando vedete foto dei relitti come questa, dovete immaginere che all’interno delle stalattiti di ruggine scorrano vene di ferro e nutrienti scambiati dai batteri e dagli altri esseri unicellulari che le abitano come fossero un solo grande essere vivente coperto di ruggine.
La principale eredità del Titanic, però, non sta nei film né fra i suoi resti, ma nell’aver reso consapevole l’opinione pubblica dei rischi inerenti ai viaggi in mare, per quanto effettuati su moderne imbarcazioni: già nel giugno 1912 in un articolo di North American Review (visitabile dagli iscritti al database Jstor) l’armatore americano Lewis Nixon, auspicando la nascita di una convenzione internazionale per la sicurezza in mare, osservava che una nave inaffondabile non è stata ancora costruita e che il capitano è sempre responsabile di un inabissamento. Non c’è bisogno di dire che cent’anni dopo abbiamo imparato di nuovo la lezione.
A pochi mesi dall’incidente del Titanic venne istituita una pattuglia di controllo dei mari, che anni dopo comunicava il suo lavoro con questo cinegiornale Pathé: oggi quello spirito perdura anche attraverso servizi come Iceberg Finder, che utilizza le mappe di Google per segnalare blocchi di ghiaccio avvistati dai suoi iscritti. Proprio in questi giorni il caso vuole che un iceberg sia stato avvistato a poche miglia di distanza dal luogo della sciagura, al largo di Terranova, come si può vedere in questo video.
Ci sono 1 commenti
[...] voi andate qui a leggere, poi tornate qua e capite il senso di questo video imbarazzante, anche senza ecstasy. Like [...]
pingback dal sito E invece qui c’è un video stupido « cratete il 12 aprile 2012 alle 15:56