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15 dicembre 2011

Fammi la faccia da Spielberg

Funziona così: sta succedendo qualcosa di straordinario, nuovo e memorabile, nel bene o nel male — si sta avvicinando un alieno, per dire, o è scomparsa la Krakozhia. La telecamera si avvicina alla faccia del protagonista, il tempo sembra rallentare. I suoi occhi sono sbarrati e fissi, increduli, i muscoli della faccia si rilassano e la bocca tende a socchiudersi. Solitamente resta muto ma può scappare un «holy shit, it’s a dinosaur!». Noi, sulla poltrona del cinema, non ce ne rendiamo conto ma abbiamo la stessa espressione.

La Spielberg Face è forse la firma più riconoscibile del regista. Non è stato lui a inventarla, ovviamente, ma è quello che l’ha messa in faccia ai suoi personaggi con maggior frequenza: da Sugarland Express (1974) l’ha usata in tutti i suoi film (specialmente in Jurassic Park) raffinandola man mano e servendosene negli ambiti più vari, dalle scene d’azione a quelle di sesso.

Lo scorso maggio Matt Patches ha scritto un articolo in cui ha raccolto e commentato varie Spielberg Face e ieri Kevin B Lee, ispirandosi proprio a quel pezzo, ha pubblicato su Fandor il meraviglioso video-saggio che trovate a seguire in cui esplora l’evoluzione dell’espressione, le influenze e le citazioni. Qui trovate l’intera trascrizione del commento parlato.

Il video di Kevin B Lee è una sorta di introduzione non ufficiale a Magic and Light, un documentario a episodi dedicato al regista prodotto da Matt Zoller Seitz, fondatore di Press Play, e Ali Arikan. Il documentario esplorerà varie sfaccettature del lavoro di Spielberg, dall’uso di luci e ombre alla rappresentazione della violenza, dall’attenzione per il linguaggio all’importanza data alle figure paterne. Il primo episodio uscirà in giornata e lo troverete qui, per ora eccovi il trailer.

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