30 maggio 2012
Il nuovo video di Romain Gavras per Jay Z e Kanye West
Slow motion, fuoco e tante botte
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18 luglio 2011
È passato più di un anno e mezzo dall’ultima volta che ho scritto di Vincent Moon, l’iperattivo regista francese ideatore degli ormai universalmente noti Concerts à Emporter della Blogothèque. Da allora non ha mai smesso di fare cose: i filmati delle esibizioni nelle vie di Parigi sono cresciuti di numero (su wikipedia qualcuno ha stilato una lista ordinata), ha girato bei video per gruppi abbastanza sconosciuti (Everything is Outta Sight per i The Luyas e An Island per gli Efterklang) e, importante, ha diretto il live film Burning per i Mogwai, la band post-rock scozzese.
Ho scoperto che in passato ha lavorato anche al lungometraggio A Skin, A Night per i The National ma il filmato è ovunque not available in our country (qui una breve preview per farci del male; chi lo trovasse intero faccia un fischio).
Per il suo ultimo progetto, finanziato unicamente da donazioni, si è spinto nel rischioso territorio della world music: con Petites Planètes, una vera e propria etichetta musicale in movimento, fa quello che ha sempre fatto anche per i Concerts à Emporter ossia riprese di esibizioni musicali unplugged a metà strada tra videoclip e documentario, ma questa volta è lui che si muove verso chi ritiene valga la pena promuovere. Le release pubblicate finora sono otto e spaziano dal Sud America all’Egitto a New York. Recentemente ha concesso a Wired.it una bella intervista e un estratto in anteprima dal nono volume dedicato a Helgi Jonsson, un islandese che ricorda per molti aspetti i cari vecchi Sigur Ros.
Qui sotto l’esibizione degli Zar, un gruppo che fa musica egiziana ipnotica.
Il sito è ricchissimo di materiale, ogni release è corredata da un articolo scritto da Moon e uno dall’artista in questione e c’è una sezione dedicata unicamente agli outtakes.
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