31 maggio 2012
Un’applicazione per quando gli smiley non bastano più
Marco Triverio si inventa Feel Me, un'applicazione che rende le comunicazioni digitali più umane. E la dedica a Lorena
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24 giugno 2011
Sul serio, purtroppo, quello di Jon Barth e Roman Grasy è solo un prototipo e si sa che il mouse ormai non va più di moda, ma il loro DataBot merita uno sguardo lo stesso, anche solo per l’aspetto empirico. Si tratta di un progetto realizzato con Arduino che attraverso un ripensamento del mouse cerca di rendere più semplice e umana la comunicazione tra l’uomo e il mondo digitale.
Il loro mouse vi permette di sentire il peso di una cartella o di un file. Mi spiego meglio: quando vi troverete a spostare un file pesante (o molto importante, secondo criteri scelti da voi) il mouse farà resistenza, letteralmente, il sistema elettronico frenerà il movimento del mouse. Un tentativo per rendere tangibile un’informazione astratta come la dimensione di un file o di una cartella.
Il DataBot Mouse è in grado di fare altre cose più bizzarre, tipo agitarsi in modo convulso a seconda di quanto una cartella o un file sia stato usato recentemente, ma lasciamo stare. DataBot non sarà il mouse più intelligente, né una rivoluzione nella ricerca sulle interfacce, ma è un bel progetto universitario con qualche intuizione e un aspetto sperimentale molto ingegnoso.
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