19 giugno 2012
These Americans, frammenti fotografici di vita statunitense
«A visceral American narrative. Carefully handmade from American materials. Built by obsession»
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17 maggio 2010
Qualche giorno fa il sempre meraviglioso Lens, il blog fotografico del New York Times, ha dedicato un articolo e la relativa galleria a Rosalind Solomon, fotografa americana classe 1930 quasi sconosciuta anche in patria ma, secondo me, di enorme talento.
Rosalind comincia a fotografare attorno ai 40 anni, quando decide di frequentare la scuola di Lisette Model, la stessa di Diane Arbus. Rosalind adotta il formato quadrato dopo averne appreso le potenzialità dalla stessa Arbus e utilizzerà sempre il bianco e il nero. I ritratti, che costituiscono la parte più consistente del suo portfolio, sono potentemente comunicativi, lontani dai cliché, spesso dissacranti e surreali, mai nostalgici.
Trentacinque anni dopo aver intrapreso la carriera di fotografa e dopo svariati rifiuti (anche a causa delle analogie con l’opera della più celebre Arbus) riesce finalmente a pubblicare il suo primo libro, Chapalingas, una raccolta di 200 fotografie scattate durante i suoi svariati viaggi in solitaria e catalogate tematicamente (alcuni capitoli: Food, Wheels, Splits, Hearts, Play e Faith). Un “meglio tardi che mai” qui ci sta bene.
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