Articoli principali
4 gennaio 2011
Travolti da una tempesta di sabbia
Bob Poole è uno dei cameraman che hanno lavorato alla produzione di “Great Migrations”, una delle ultime grandi opere di casa National Geographic Channel. Si trovava nel Mali, appostato con la sua troupe per immortalare il passaggio di una mandria di elefanti, quando è stato investito da una gigantesca nuvola di sabbia rossa. Poole ha continuato a filmare anche all’interno della tempesta nel buio quasi totale e questo è il risultato.
— Via Giavasan.
21 dicembre 2010
Il nuovo corto di PES, un acquario di metalli
http://www.youtube.com/watch?v=-CWOebTREVU
PES è il maestro della stop motion leggerina e a noi va benissimo così. Il suo capolavoro rimane sempre Western Spaghetti, ma anche quest’ultimo The Deep è un piacere.
21 dicembre 2010
Don Hertzfeldt è diventato grande, e vuole fare Kubrick
Don Hertzfeldt è un disegnatore che in Italia dovrebbe essere quattro volte più famoso di così. Io, per dirvi quanto ci tenessi a farlo vedere alle persone, ci ho scritto il primo vero e proprio post su Personal Report. Ci avevo messo quattro corti, sono ancora lì, e io ve li consiglio, facevano ridere e schifare in una maniera che ti veniva proprio da dirgli bravo.
Quattro giorni fa l’ottimo Mubi (se volete saperne di più sul sito leggete che ne dice Matteo Bordone) ha messo online un suo corto del 2005, su cui ha lavorato quattro anni; quattro anni per dodici minuti. Dalle banane giganti dei primi corti Hertzfeldt è cresciuto, sta tentando di fare le cose grosse, e non gli vengono niente male. The meaning of life — questo il titolo del corto, che la dice tutta — è sprecato guardato sul lavoro o tra una roba di internet è l’altra. Prendentelo come una cosa da luce spenta: so che suona noioso, ma fidatevi. Racconta la storia dell’uomo da oggi a per sempre, ed una roba che poteva disegnare il figlio di Kubrick dopo aver guardato Porco Rosso.
Due notizia cattive e una buona. La prima cattiva è che è online su Mubi solo per una settimana, e su YouTube non l’ho trovato; credo sia lì dal 17 dicembre, quindi avete ancora tre giorni per vederlo. La seconda cattiva è che bisogna registrarsi per guardarlo, e le registrazioni son sempre una noia. Quella buona, però, è che ho già fatto tutto io per voi: l’email per il login è tuttimapropriotuttivoi at gmail.com, la password è doveteguardarloperforza. Il corto è qui.
Grazie a Gianmarco.
15 dicembre 2010
Adesso voglio una Coca Cola, un Bombay e un aspirapolvere
Soprattutto un aspirapolvere, perché i tizi di Psyop sono bravissimi a fare le pubblicità. Sono di New York, esistono da dieci anni, fanno principalmente videoanimazione, e — guardando le loro pubblicità — sembrano amare molto le favole, e i viaggi. Le loro pubblicità non hanno come punto forte l’idea, ma il racconto e la realizzazione. Come dicono nella conferenza che hanno tenuto all’ultimo TED e che trovate in fondo all’articolo, cercano di fare «pubblicità che la gente vorrebbe guardare». Guardate questa qua sotto, Something lurking per LG, poi mi dite.
Dopo il continua a leggere, le pubblicità per MTV, Bombay Sapphire (il gin!) e Coca Cola. Continua a leggere
13 dicembre 2010
Quattordici attoroni recitano per un minuto
What kind of story can be told in just one minute?
Susanna ci ha già parlato due volte del fotografo norvegese Sølve Sundsbø e ne riparlo io una terza. Pochi giorni fa il New York Times Magazine ha messo online Fourteen actors acting, quattordici filmati diretti da Sundsbø e interpretati da una serie di super star hollywoodiane tra cui Matt Damon, Javier Bardem, Tilda Swinton, Vincent Cassel e gli altri li dico dopo. Lo scopo di ognuno è di interpretare una attitude del cinema classico in un solo minuto. Il risultato è ovviamente meraviglioso sennò non ne starei parlando: bianco e nero, scenografie nude, movimenti di macchina che non si possono spiegare e musiche di sottofondo retrò ad opera del compositore canadese Owen Pallett. Peccato solo per l’uso a tratti del ralenty e del montaggio che, secondo me, qui snaturano un po’ il bello del progetto ossia vedere la purissima recitazione di quell’attore in quel minuto.
Vi propongo subito il video che più mi ha fulminato, quello di Michael Douglas. Full screen obbligatorio. Dopo il salto c’è James Franco che si bacia allo specchio e uno striptease malinconico di Natalie Portman. Fermi! Ok andate.
9 dicembre 2010
Il documentario sul dubstep
Su Pitchfork.tv si può guardare per intero in streaming, purtroppo solo per questa settimana, il documentario “Bassweight”, un film che racconta la nascita e lo sviluppo del dubstep come scena e genere musicale attraverso le esperienze di personaggi chiave come Skream e Kode9. Girato nel 2007 dai londinesi di SRK Studios e uscito nel 2008, in tempi credibili e nel fiore della faccenda, quando il dubstep stava veramente canalizzando l’attenzione dei più interessanti club d’oltremanica prima di esplodere in un fenomeno quasi di massa.
Nonostante il ritardo temporale e una certa difficoltà nel seguirne alcune parti, essendo completamente in lingua senza sottotitoli, rimane secondo me una visione molto interessante e incredibilmente affascinante.