4 giugno 2012
Arte spaziale: immaginarsi lo spazio fin da prima che ci andassimo
Illustrazioni dei pianeti di Tau Ceti, del primo arrivo degli umani su Marte e di astronauti che sciano su Europa
- Mi piace 02
- Commenta 03
Osservare, selezionare, condividere.
2 maggio 2012
L’immagine pubblica dello scienziato come personaggio goffo e schivo forse non è del tutto priva di fondamento. Ma ciò che si nasconde sotto camici e maglioni rivela un panorama inaspettato. Carl Zimmer, un divulgatore scientifico statunitense, ha documentato nel corso degli ultimi anni alcuni dei tatuaggi con cui scienziati di varie discipline e appassionati di scienza manifestano la propria passione per ambiti di ricerca che vanno dalla matematica alla linguistica, passando per fisica e biologia.
L’impresa di Zimmer cominciò nel 2007 sul suo blog. Dopo aver conosciuto un giovane ricercatore alla Columbia che aveva scelto di avere tatuate le iniziali della moglie in codice genetico e un micologo le cui braccia erano coperte da una griglia che riproduceva le intricate reti sotterranee dei filamenti di un fungo velenoso, infatti, Zimmer incitò i suoi lettori a inviare immagini dei loro tatuaggi scientifici. Nel libro Science Ink e sul blog di Zimmer, The Loom, si alternano tatuaggi di ogni sorta: da stringhe di codice binario alla seconda legge della termodinamica, da diagrammi per astrolabi a raffinati ritratti di meduse, dal profilo gaussiano di un fotone a spaccati geologici.
Così come i tatuaggi costituiscono a volte un segno di appartenenza a un gruppo o una comunità, l’inchiostro sulla pelle di studenti, ricercatori e accademici è un segno, scrive Zimmer, «di appartenenza all’universo intero».
↑ Helen Malenda – Sezione geologica trasversale, retro
↑ Helen Malenda – Sezione geologica trasversale, fronte
↑ Corey Ptak - Acido fulvico
↑ Patrick – Neurone ippocampale, nello specifico una cellula piramidale dell’area CA1
Immagini: courtesy of Carl Zimmer/Sterling Publishing
Lascia un nuovo commento