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26 maggio 2012
Una parola che si impara al primo giorno di Letteratura Italiana in qualsiasi università è fabula. La fabula (a volte chiamata anche trama) è quella cosa che si contrappone all’intreccio, la serie di eventi che si presenta nella storia per come ci viene raccontata. La fabula, se vogliamo, è la cronologia della storia che stiamo leggendo o ascoltando. Costruire la cronologia degli eventi che abbiamo letto o ascoltato è la base di ogni riassunto, certamente il più noioso dei compiti scolastici. Internet, tuttavia, ci ha insegnato che nulla è veramente noioso, specialmente se le storie che stiamo riassumendo ci interessano maniacalmente.
Maniaci molto simpatici sono i fan dei fumetti Marvel che da sempre si interrogano (da qualche anno su blog e forum ufficiali) a proposito della sempre più complessa e intrecciata cronologia interna dell’Universo Marvel. All’argomento è dedicata un’intera, approfondita sezione del sito The Centre Cannot Hold: qui l’argomento è trattato addirittura secondo ere storiche, a partire dalla nascita del mondo, seguendo i vari periodi dell’umanità ai quali i personaggi Marvel sono stati di volta in volta associati e abbinando ad ogni epoca un esaustivo elenco di albi le cui vicende sono in quelle stesse epoche ambientate.
Rispondendo ad esigenze più modeste degli ammiratori del film Avengers, comunque, la Marvel ha pubblicato qualche giorno fa una timeline degli eventi che si svolgono nei recenti capitoli cinematografici Marvel.
↑ Timeline dell’universo cinematografico Marvel, via geektyrant. Al clic diventa molto molto grande.
Ma non esistono solo universi fumettistici. La storia del mondo e dell’umanità è in effetti il principale interesse dei creatori di cronologie. Il primo a proporre l’idea di una cronologia esatta degli eventi universali fu tra IV e III secolo a.C. Timeo di Tauromenio. Lo storico taorminese, dimenticato dai più a causa dell’unanime giudizio sulla bruttezza della sua prosa, diede in effetti il via alla scienza cronologica, cercando per primo di stabilire con precisione la data degli eventi più antichi (in special modo la guerra di Troia).
A dirla tutta, già Erodoto aveva provato a contare gli anni che separavano i suoi contemporanei (V a.C.) dalla guerra di Troia, ma il passo (Storie, II 145) è di interpretazione controversa, perché sostiene di basarsi su presunti annali conservati negli archivi egiziani, che datavano la nascita del dio Dioniso attorno al 1450 a.C., ma di fatto utilizza il metodo genealogico, cioè conta le generazioni anziché gli anni.
Appartiene a questo tipo di cronologia fantastica e religiosa anche la storia universale raccontata dalla Bibbia che senz’altro batte tutte le cronologie antiche, se non per senso di unità e coerenza interna, quantomeno per la pertinacia con la quale è tratta da alcuni come cronologia attendibile.
Il collezionista di mappe David Rumsey ha raccolto più di cento timeline disegnate dal 1770 al 1967, alcune delle quali, appunto, partono dalla creazione dell’universo raccontata dalla Genesi: è il caso della Synchronological Chart of Universal History di Samuel Adams (1881), che ha inizio dalla presunta creazione del mondo 4004 anni prima di Cristo.
↑ Un pezzetto della enorme Synchronological Chart of Universal History di Samuel Adams. Clicca per vederla tutta sul sito di David Rumsey.
Ma la raccolta di Rumsey propone anche modelli tuttora accettabili, poiché si concentrano sulla storia dell’umanità accertata dalle scienze, che siano l’archeologia, come nel caso della Histomap di Rand McNally e John B. Sparks (1931), o la biologia e la geologia, come nel caso della Succession of Life and Geological Time Table di Herbert Bayer (dal World Geo-Graphic Atlas del 1953).
↑ Un pezzetto della Histomap di Rand McNally e John B. Sparks. Clicca per vederla tutta sul sito di David Rumsey.
↑ Succession of Life and Geological Time Table di Herbert Bayer. Clic per ingrandire.
La stessa idea di storia universale ordinata ed esposta secondo criteri scientifici sta dietro al progetto Big History, sostenuto da Bill Gates e dallo storico David Christian. L’idea è quella di insegnare la storia partendo non dai Sumeri, come facevamo alle scuole elementari, ma dal Big Bang fino ai giorni nostri, trattando con uguale impegno l’astrofisica e la storia umana. In un TED Talk di un anno fa Christian ha spiegato molto chiaramente il principio unificatore di Big History che non esclude nessuna delle scienze umane o naturali dallo sguardo complessivo dello storico. Qui sotto il video originale, qui con i sottotitoli in italiano.
Un altro progetto finanziato da Microsoft prende le mosse da Big History e si struttura proprio come una timeline universale di tutto quanto: si chiama ChronoZoom e consiste in una mappa interattiva arricchita di contenuti video e testuali che mettono in pratica l’interdisciplinarietà che la studio della Storia può assumere, se corroborato da una cronologia esatta.
Gli argomenti trattati per ora nella versione beta di ChronoZoom riguardano quasi esclusivamente eventi di natura astrofisica: una buona occasione per mettersi in pari per gli studenti di Lettere che sanno molto di fabula e poco di elettromagnetismo.
(via Lapidarium Notes)
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