4 luglio 2012
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Compositori e direttori d'orchestra cominciano a preferire i tablet ai classici spartiti
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28 marzo 2012
Pensate quello che volete di Jovanotti (metà della redazione di Personal Report lo ama, all’altra metà fa schifo), i suoi concerti sono incredibili. Carlo Zoratti e Marco Mucig, i Ragazzi della Prateria, hanno curato i visual del tour dell’ultimo disco di Lorenzo, Ora. Quando abbiamo visto lo spettacolo ci sono piaciuti così tanto che abbiamo voluto parlarci.
Raccontateci dei visual. Nei concerti italiani di visual fatti in quel modo, con quella qualità, così spettacolari e così sorprendenti non ne abbiamo mai visti.
Marco: è una cosa su cui ragiono spesso anche io. Io e Carlo ci siamo conosciuti a Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton. Un posto in cui eravamo tra i pochi ragazzi italiani. Ci siamo subito trovati in contatto con persone giovani come noi che avevano voglia di sperimentare. E ci hanno dato una visione un po’ diversa delle cose. Invece di farci ragionare su cosa possiamo fare di buono in Italia, è diventato subito: che cosa possiamo fare di bello in assoluto?
Quando il nostro primo videoclip, degli Scuola Furano, è finito su Blob e su MTV, noi eravamo con gente di New York a dirgli guarda «il nostro video è in tv». Il tutto assumeva un’altra dimensione, aveva un’altro peso per noi. E devo dire che questa cosa, forse, in Italia dovrebbero impararla tutti.
Carlo: ricordo che la mia morosa mi aveva ritagliato un pezzetto da un giornale che riassume bene ‘sta roba. È una frase di Mikhail Baryshnikov (il ballerino, ndr) in cui dice che lui non cerca di ballare meglio di qualcun altro, lui cerca di ballare meglio di sé stesso. Calza alla perfezione, è una forma mentale che puoi applicare a tutto. Se uno viene da New York non deve per forza fare delle cose solo per New York, e nemmeno solo meglio del contesto in cui si trova.
Io e te, Marco, non abbiamo mai voluto fare una cosa per accontentare qualcuno. E se dovessimo fare la locandina della parrocchia, comunque cercheremmo di farla al meglio possibile perché ci darebbe fastidio farla male.
Lorenzo dice in un’intervista che quando ha dovuto fare i visual del tour di Ora, prima è andato all’estero e poi è tornato da voi, che avevate già curato i visual e la regia del tour di Safari. Sapete da chi è andato? E mi raccontate perché è tornato da voi?
Marco: La società a cui si è rivolto all’inizio è una società canadese molto grossa che fa visual per concerti. Ci sono vari motivi per cui è andato da loro all’inizio. Offrivano esperienza, velocità, professionalità e una grande organizzazione. Vuol dire esporre lo spettacolo a meno rischi.
Ma questa non è la mentalità di Lorenzo. Lui vuole, soprattutto, avere un bello spettacolo. E vuole qualcuno che riesca a gestire la sua sensibilità. Quando si è reso conto che stavano facendo delle cose più o meno standard, ha deciso di continuare a lavorare con noi. E di fare qualcosa di più personale e più specifico per il suo spettacolo.
Carlo: un altro fattore è che Lorenzo ti fa delle richieste specifiche. Lui è un bravissimo musicista e un bravissimo artista ma è come un dj, mescola pezzi di cose che vede in giro. Non è detto che se gli dai un sassofono lo sappia suonare. A volte chiede delle cose che obiettivamente non sono belle, perché non funzionano.
La differenza tra noi e la società canadese è che se a loro chiedi di farti una merda gigante sullo schermo, pur di risolvere la questione in tempi brevi, te la fanno. Vanno ai tuoi ordini perché hanno come obiettivo il profitto. A noi frega relativamente del profitto che ne traiamo. Ci interessa molto di più arrivare a un risultato che ci renda orgogliosi di quello che facciamo tutti i giorni. Quindi, eravamo gli unici a dire di no.
Noi cercavamo di capire le sue esigenze: se ci ha chiesto una merda sullo schermo forse non vuole davvero una merda sullo schermo, forse vuole che parliamo di morte.
Ci sono 1 commenti
La ricerca del Bello,non la ricerca del consenso,l'uomo è un animale molto più intelligente della sua stessa capacità di giudicarsi,bravi ragazzi...un lavoro fatto con Amore potrà salvarci...
scritto da mauro maori il 11 aprile 2012 alle 12:27