18 luglio 2012
Le riviste d’arte e l’arte del fare riviste, in mostra al MoMA
Una mostra per far cambiare idea a chi dice che la stampa è morta
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21 marzo 2012
Il numero 001 di Dogear (in inglese significa orecchietta) inizia così:
Se pensavate di non poter leggere una rivista e un libro allo stesso tempo, signori e signore, vi sbagliavate di grosso.
Dogear è una rivista di dieci pagine che in realtà è un segnalibro. Ma è anche vero il contrario. Un’idea così semplice e bella che è incredibile non fosse ancora venuta a nessuno prima di Pete Lewis e Joe Hedinger dell’agenzia di design londinese Fallon. Raccontano che hanno inventato Dogear durante un viaggio in treno. Dopo aver riflettuto un po’ su un magazine lungo, stretto e complicato hanno deciso di semplificare verso qualcosa di veloce e dritto al punto. Come un foglio stampato fronte/retro, piegato e usabile (anche) come segnalibro.
Sul sito raccolgono contributi: disegni, testi e fotografie rigorosamente entro i limiti di una piega di pagina. Appena arrivano a 30 scelgono i migliori dieci e stampano. «Dogear è vagamente letterario, scrivono, ma anche libero come la stampa libera dovrebbe essere». Stranamente non si può né scaricarlo né ordinarlo online, bisogna per forza recuperarlo in una delle librerie indipendenti di Londra che lo distribuiscono.
Qui qualche immagine del primo numero. Il prossimo, a quanto pare, sarà verde.
(via Berg)
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