3 maggio 2012
Ma come fanno al New York Times?
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22 febbraio 2012
Il migliore strumento di visualizzazione del tempo sono i calendari. Ma il nostro calendario (il gregoriano) non è il migliore strumento per visualizzare il tempo. Non è per niente efficiente: ogni anno è diverso dal precedente, ogni anno bisogna buttarlo per comprarne uno nuovo. Per non parlare della confusione con bisestili. Come dimostra il video qui sotto, i problemi con i calendari non sono certo nuovi.
Se fosse per Richard Conn Henry, professore di astrofisica alla Johns Hopkins University di Baltimora, saremmo già a posto.
Dopo aver passato un intero giorno di dicembre a sistemare gli appuntamenti e le scadenze settimanali del suo calendario scolastico per adattarle al nuovo anno si è chiesto: è necessario che sia così tutti gli anni? Non lo è, si è detto. E ha progettato un nuovo calendario.
Secondo Richard bisogna ripartire da capo con un anno di 364 giorni (divisibili perfettamente per 7). Otto mesi sono da 30 giorni, quattro mesi sono da 31. Ogni 3 mesi da 30 giorni c’è un mese da 31. Ogni 5 o 6 anni si aggiunge un’intera settimana a inizio anno (la Xtr o extra-week) per compensare l’anno solare, fatto di 365,2422 giorni. Il calendario è un adattamento del Bob McClenon’s Reformed weekly calendar e si chiama Hanke-Henry permanent calendar.
Il cognome a fianco di quello di Richard è di Steve Hanke, economista. E si vede. Il nuovo calendario non è solo comodo, ma anche efficientissimo: non deve mai essere ristampato; le date, gli appuntamenti e gli eventi cadono negli stessi giorni tutti gli anni; Natale e capodanno sono sempre di domenica («e ci liberiamo di questa confusione in cui l’intera economia collassa per due settimane»).
Il sito del calendario informa anche che, esattamente come il calendario gregoriano, lo Hanke-Henry rispetta il quarto comandamento della Bibbia (secondo l’ordine ebraico: onora il giorno del sabato per santificarlo).
Richard e Steve dicono che non è necessario che l’attuale calendario gregoriano sparisca del tutto (è utile per gli agricoltori) ma vogliono una convivenza che privilegi la scelta migliore. Hanno un obiettivo: convincere il mondo (anzi, scrivono loro, l’universo) ad adottare il calendario permanente entro il 1° gennaio 2017. Volete dare una mano? Cominciate oggi. Sappiate però che non è il 22 febbraio 2012 come credete. Ma il 23.
Il calendario è qui sotto (se cliccate si ingrandisce). E c’è anche una versione online.
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