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13 dicembre 2011
Toni Servillo legge Napoli
Toni Servillo legge Napoli è un reading in napoletano, composto da una decina di letture circa, della durata di un’ora e dieci più due bis. La visita guidata nei vicoli di Napoli parte da un tragicomico Paradiso — con Lassamme fa’ a Dio di Salvatore di Giacomo e De Pretore Vincenzo di Eduardo de Filippo — e arriva a un arrabbiato Inferno — tra cui un breviario di bestemmie scritto da Mimmo Borrelli —, passando per un malinconico e incupito Purgatorio.
La grande vitalità e sinteticità della lingua napoletana, che arriva dritta attraverso i suoni e i movimenti di voce di Toni Servillo, conquista, tiene, compatta chiunque: la lingua di queste poesie cuce, stordisce e racconta a tutte le orecchie, anche a quelle non partenopee.
Ho scelto questi testi perché ne emerge una lingua viva nel tempo, materna ed esperienziale, che fa diventare le battute espressione, gesto, corpo. (Toni Servillo)
La morte, l’aldilà, il rapporto filosofico coi defunti – uno degli ultimi pezzi è la famosa A’ Livella di Totò – compongono il filo rosso che stringe Napoli e il suo immaginario più ricco per esprimere contraddizioni, paradossi e identità.
La sala del Teatro Studio si riempie in dieci minuti, alla terza campanella il pubblico è già composto e seduto: un leggio molto largo, una sedia, la scena è spoglia e si inizia subito con un napoletanissimo San Pietro dei quartieri che accompagna un aristocratico Dio sulla Terra: a Napoli, in Piazza Dante.
Lo spettacolo rimane fino al 18 dicembre al Teatro Studio Piccolo Teatro Strehler di Milano poi va a Palermo, Cesena, Modena, Prato, Roma (al Teatro Argentina dal 14 al 26 febbraio 2012), Cesena, Benevento, Taranto.
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