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16 dicembre 2011

Intervista a Napo di Uochi Toki, su Lapis Niger e il suo Piano Immaginario

Mi racconti anche la trama di Piano immaginario volume uno?

Sarò brevissimo.
 Un architetto a Milano si rivolge direttamente ai lettori dicendo di dover spiegare loro cose altissime e importantissime ma, prima di riuscire nel suo intento, viene interrotto da un bassissimo messaggio sul cellulare il cui contenuto provoca in lui uno slancio di pazzia in cui stravolge la stazione centrale. Tornato in se stesso e resosi conto di ciò che ha fatto, l’architetto si nasconde nel sottosuolo e racconta ai lettori una storia.

Vivi in campagna, in provincia di Rimini: perché ambientare una storia proprio a Milano?

Abito in un sistema universale con possibilità infinite, perché ambientare una storia proprio a casa mia?

Dentro Piano immaginario volume uno Milano è molto riconoscibile, fin da subito: hai mai pensato o immaginato qualcuno leggere la storia esattamente nei luoghi che hai disegnato?

Non solo l’ho immaginato, lo auspico.

Claus è un narratore onnisciente, racconta e parla con il lettore, un po’ come l’autore Lapis Niger che scrive il frontespizio e saluta all’ultima pagina: Claus è un alter ego di Lapis Niger, uno che gli si muove sopra o un pretesto?

Claus è un personaggio che si è guadagnato l’autonomia sul piano immaginario, è esattamente con una persona che abita in un’altra realtà. Non è il mio alter ego, è una persona con cui sto lavorando e con cui ho dei tratti in comune. Entrambi facciamo cose che l’altro non farebbe.

Quando esce il volume 2?

L’ho scritto, devo disegnarlo ma non ho nessuno che metterebbe dei soldi per stamparlo, sopratutto dopo che il volume uno è uscito per un altro editore. L’unica soluzione è che io trovi 2000 euro per terra e da quel momento ci vorrebbero ottimisticamente tra i 6 e i 9 mesi.

L’ultima. Claus non fa mai merenda: come mai?

Nel Piano immaginario volume uno si dimentica totalmente di mangiare dato che è un po’ preso dagli eventi. Ma ti assicuro che, come si vede nel video de Il Ladro, Claus ha una cucina e fa la spesa nelle sue maniere onde nutrirsi con frequenza.

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Ci sono 1 commenti

  1. Assolutamente interessante. Penso che potrebbe darmi ulteriore ispirazione, ma anche una manciata di possibilità di analisi verso un altro tipo di persone, raro e poco conosciuto, nonchè poco prevedibile. Mi piacerebbe passare una o più giornate con l'autore, devo dire la verità. Non che mi aspetti il pazzoide incontrollabile, ma una persona squisita con la quale è possibile affrontare argomenti filosofici con naturalezza e senza alcuno sforzo, pour parler. Un grazie ai tuoi disegni.

    scritto da il 29 maggio 2012 alle 16:52

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