24 luglio 2009
Chris Ware
La prima volta che ho visto qualcosa disegnato da Chris Ware è stato quando mi è capitato tra le mani il numero 13 di McSweeney’s. Lui ha curato...
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16 dicembre 2011
«Quello che vi state apprestando a leggere non è un fumetto, è una finestra. Una finestra con l’apertura a libro. È la prima finestra che costruisco, quindi si apre un po’ a fatica perché non ha un meccanismo intuitivo per l’apertura. Quel che vorrei sarebbe costruire una porta. Un giorno sarò in grado di costruirla». (Lapis Niger)
Lapis Niger è l’autore di Piano immaginario volume 1, un libro uscito per Modo Infoshop di Bologna a marzo di quest’anno. Lapis Niger quando fa il rap insieme a Rico si fa chiamare Napo ed è la voce di Uochi Toki, un duo italiano tra i più innovativi e apprezzati nel panorama attuale, con all’attivo sei dischi. Un live di Uochi Toki funziona, nel senso di un insieme oliato di ingranaggi: Rico fa i suoni, Napo ci mette le parole, a volte con un leggio davanti, ci sono degli spazi tra un pezzo e l’altro in cui il pubblico rompe le righe e si distrae, qualcuno si dondola, qualcun altro molleggia sulle ginocchia. La maggior parte, però, ascolta. Il live di Uochi Toki è il live in cui si ascolta, per definizione, in cui si segue la parola a mente, se ci si riesce, e in cui si entra in un cubo vuoto per poi riempirlo man mano con quello che succede fisicamente davanti e sul palco. E si va via sempre con una storia in testa.
L’ultima volta che ho visto Uochi Toki dal vivo, un paio di settimane fa, dopo il concerto ho comprato Piano immaginario direttamente al banchetto dei cd; se passate da Bologna potete trovarlo alla Libreria Modo Infoshop oppure ordinarlo dal sito. L’ho letto nei giorni successivi, subito, ero molto curiosa e ho deciso di scrivere a Lapis Niger per fargli qualche domanda: mi ha risposto Napo.
Sei un rapper, un disegnatore, uno scrittore o una delle combinazioni possibili?
In tutte e tre gli ambiti che descrivi faccio il disegnatore. Potresti anche tirare fuori altri ambiti ma la definizione sarebbe sempre quella. Disegno anche facendo le pulizie o semplicemente guardando qualcosa.
Perché hai scelto Lapis Niger?
In un periodo in cui disegnavo solo parallelepipedi campiti di nero mi sovvenne una lezione di letteratura latina del primo liceo, nella quale mi si raccontava di uno dei primissimi documenti che attestavano la scrittura in lingua latina, ovvero il lapis niger. Si tratta di un piccolo cippo di pietra situato nel foro romano apposto su quella che si diceva fosse la tomba di Romolo o di altri re romani, che riportava l’ammonimento di non profanare il sepolcro.
C’è poi da dire che lapis niger può significare anche matita nera e questo rappresenta molto bene la gamma cromatica che utilizzo per disegnare.
Non sono tuttavia un cultore dell’epoca romanica e della sua estetica, più che di altre tipologia di estetica, sono solo curioso in merito alla lingua, ai processi di significazione e agli etimi.
Ci sono 1 commenti
Assolutamente interessante. Penso che potrebbe darmi ulteriore ispirazione, ma anche una manciata di possibilità di analisi verso un altro tipo di persone, raro e poco conosciuto, nonchè poco prevedibile. Mi piacerebbe passare una o più giornate con l'autore, devo dire la verità. Non che mi aspetti il pazzoide incontrollabile, ma una persona squisita con la quale è possibile affrontare argomenti filosofici con naturalezza e senza alcuno sforzo, pour parler. Un grazie ai tuoi disegni.
scritto da Dè il 29 maggio 2012 alle 16:52