3 maggio 2012
Ma come fanno al New York Times?
Racconti dal Graphics Department migliore del mondo
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4 novembre 2011
Pochi giorni fa ho avuto il piacere di sfogliare Reinventing the Wheel, un libro meraviglioso scritto da Jennifer Helfand nel lontanissimo 2002 e, con ogni probabilità, l’opera più esaustiva mai prodotta sulle volvelle. Le volvelle (dette anche diagrammi a ruota, o grafici a scorrimento) sono quegli strumenti formati da due o più dischi concentrici, solitamente di cartoncino, di cui quello superiore è una maschera traforata che lascia intravedere determinate informazioni a seconda della rotazione di quelli sottostanti. Banalmente, il disco orario è una volvelle, ma ne esistono molti altri tipi.
Prima di donarle all’università di Yale, Jennifer Helfand ne aveva una collezione di 400: ce ne sono per calcolare i movimenti dei corpi celesti, prevedere le maree e identificare le stelle, ma anche per fare inventari, aiutare nel primo soccorso, coniugare correttamente i verbi, calibrare le miscele di colori e prevedere il futuro. Sostituendo l’esplorazione manuale delle tabelle, le volvelle velocizzavano molte operazioni di ordine pratico.
Le prime risalgono al XIII secolo ma fu Matthew Paris, un monaco benedettino, il primo a integrarne una all’interno di un libro. Nel XIV secolo i tomi erano quasi sempre enormi e pesantissimi ed era necessario camminarvi attorno per consultare le tabelle circolari per il calcolo delle festività religose. Paris decise che dovesse essere il grafico a muoversi al posto suo, e applicò un disco di carta alla pagina.
questa gallery dedicata all’opera: le pagine erano piene di volvelle ingegnose colorate a mano, alcune delle quali formate da sei livelli di dischi.
Un altro nome da ricordare è Petrus Apianus, che all’inizio del XVI secolo creò l’Astronomicum Caesareum, un libro meraviglioso commissionatogli dall’imperatore Carlo V e da suo fratello Ferdinando I. Vi invito a dare un’occhiata aReinventing the Wheel si concentra però sulle volvelle di nuova generazione, quelle prodotte durante il secolo scorso negli Stati Uniti per una distribuzione di massa. A favorirne il successo fu l’idea di utilizzarle come gadget per pubblicizzare prodotti di consumo. In particolare tra gli anni Quaranta e Sessanta, la diffusione delle volvelle conobbe un boom e vennero adottate in un’enorme quantità di ambiti differenti, dal lavoro, al gioco, all’educazione scolastica. Il maiale che vedete qui sotto, ad esempio, è del 1973 e fa parte di un kit per imparare a comporre le parole. A fianco, una guida all’alfabeto a bandiere per la marina statunitense.
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