13 luglio 2012
Ecco chi organizza i magazzini di Amazon
Sono dei piccoli robot arancioni e sono capaci di attraversare gli incroci senza scontrarsi mai
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24 settembre 2010
Leggo oggi un articolo che cerca di spiegare la nascita del punto interrogativo. Essendo partito da una voce di Wikipedia l’autore non garantisce che sia andata effettivamente in questo modo, ma la considera l’ipotesi più convincente tra le tante in circolazione e, in ogni caso, su Wikipedia viene citata una fonte presumibilmente autorevole. Vi riporto la teoria così com’è, tradotta dall’inglese.
Nella lingua latina era abitudine aggiungere il termine quaestiō in fondo ad una frase ogni volta fosse necessario esprimere una forma interrogativa. La scarsa eleganza e l’ingombro inutile di questa soluzione portò a contrarre l’espressione quaestiō in QO, ma l’abbreviazione poteva però dare luogo a fraintendimenti: le due lettere affiancate sembravano infatti indicare una parola incompleta. Per evitare questo problema, la O venne spostata sotto la Q — piuttosto che al suo fianco — dando così origine ad un segno diverso con un suo ben preciso significato. Il segno disegnato a mano potrebbe essersi facilmente evoluto al punto interrogativo che conosciamo oggi.
Ci sono 3 commenti
davvero credibile! convincente! finirò per spiegarlo così anche alla mia pupa.
scritto da rosa il 24 settembre 2010 alle 10:22
mi piace un sacco.
scritto da Erica il 24 settembre 2010 alle 13:10
Nooo!ma è fantastico!in effetti la storiella mi piace un sacco! ?
scritto da guenda il 4 ottobre 2010 alle 16:25