10 marzo 2011
Press Pause Play
Un film sulla speranza, sulla paura e sulla cultura digitale.
- Mi piace 08
- Commenta 00
Osservare, selezionare, condividere.
15 marzo 2010
Devo essere sincero: Last call sembra essere un film MOLTO brutto. Ma è il primo film interattivo, e devo ammettere che questo basta per fargli meritare la nomea di Trailer of the week. Molto correttamente, il film è un horror, il genere che più di ogni altro si presta a frasi come “Non aprire quella porta, cretino!” pronunciate dallo spettatore nei confronti dell’adolescente di turno che prende decisioni folli e insensate con il chiaro intento di farsi fare a pezzi e/o accrescere la tensione del film.
Funziona così: all’entrata del cinema tu lasci il tuo numero di telefono, e quando a un certo punto del film la protagonista inizierà ad avere brutte storie con gente mascherata e motoseghe, l’eroina prenderà il suo cellulare in mano e chiamerà… uno del pubblico. Che, attraverso un sistema di riconoscimento vocale, le consiglierà sul da farsi.
Penso che, in caso il film fosse quantomeno decente, in sala possa crearsi un’atmosfera divertita e goliarda, totalmente diversa da quella che ci aspettiamo andando al cinema. Il film si trasformerebbe in un gioco, e la sala in un posto in cui poter parlare e commentare a voce alta gli avvenimenti senza che risulti troppo fastidioso. Quasi, dico quasi, non dovrebbe essere proiettato la cinema, ma in un posto a sè adibito. Ecco: se guardassi un film interattivo come questo sul divano di casa mia insieme a 6 amici, sono sicuro ci divertiremmo parecchio. In sala, con 100 sconosciuti, forse no.
Lascia un nuovo commento