24 luglio 2012
Scrittori famosi che dipingevano anche
Dagli acquarelli di Henri Miller alle firme-autoritratto di Kurt Vonnegut
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Osservare, selezionare, condividere.
4 dicembre 2009
Sono ormai diversi mesi che il nome di Aakash Nihalani circola a intermittenza su internet e sono diversi mesi che tengo il suo lavoro tra i preferiti ma non riesco a portare a termine un articolo. Non so perché non mi sia convinto a pubblicarlo fino ad oggi, ma a giudicare dal suo andamento atipico attraverso i blog — compare, scompare e riappare qua e là senza ragioni — sembrerebbe una perplessità condivisa anche da altri.
Aakash Nihalani è — abbiate pietà di me — uno street artist, ma si differenzia dall’ondata di sticker e stencil per il suo linguaggio minimale e per l’uso di nastri adesivi colorati fluo. Disegna figure tridimensionali isometriche, solitamente cubi e parallelepipedi, sfruttando elementi della città. Si potrebbe dire che Aakash evidenzi i contorni di forme e geometrie già presenti nelle strade tracciando linee con i suoi nastri adesivi. Il processo, a quanto dice nel suo statement, è completamente improvvisato e assomiglia a quello che potremmo fare anche noi quando ci troviamo a scarabocchiare sopra qualcosa di già esistente.
Nel suo manifesto dichiara la solita missione da street artista: offrire agli abitanti della città un momento di spiazzamento che arricchisca la loro quotidianità. Va bene.
In un’intervista video (disponibile on-line solo in inglese) racconta che una delle sue prime operazioni è stata evidenziare con il nastro adesivo lo spazio occupato da senza tetto e musicisti di strada.
Per gli homeless questo rappresenta un evento fortunato perché grazie al suo intervento attirano i passanti e guadagnano più elemosina, per noi è un segnale che Aakash si rapporta realmente con il territorio che vive. L’idea di operare in stretta relazione al paesaggio urbano è, a mio parere, uno dei capisaldi interessanti della street art spesso dimenticato.
Dal lato mio, oltre ad essere entusiasta — almeno visivamente — dei suoi interventi, apprezzo anche che abbia scelto di rinunciare al sapore underground e lavori con indifferenza alla luce del giorno. Il video sopra è un piccolo documentario senza parole, uno dei tanti disponibili in rete, che lo accompagna nelle performance e testimonia questo aspetto dei suoi interventi.
Nel sito, oltre alla sezione dedicata alle opere con nastro adesivo, ci sono quadri e stampe, ma forse è meglio che vi fermiate alla sezione con il nastro adesivo. Dal mio punto di vista sarebbe molto meglio se anche lui si fermasse alle sue eleganti figure geometriche e non si spingesse oltre.
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