Articoli principali

7 luglio 2009

Green Graffiti

Anna GarforthDa un po’ di tempo circola una nuova generazione di artisti e writer mancati che ha deciso di fare “graffiti” in modo pulito, non inquinante e biodegradabile. Come potrete immaginare il punto di partenza è stato eliminare la vernice spray. Sappiamo in effetti che il writing tradizionale porti con sé danni ambientali in tutti i modi possibili: dai gas contenuti all’interno delle bombolette al costo ambientale causato dai sistemi di pulitura messi in atto dai comuni — a giudicare da quanto sono protetti gli operatori addetti alla pulizia devono essere prodotti davvero tossici. Poi ok, c’è l’aspetto di danneggiamento persistente di una parete privata, ma qui non mi voglio addentrare (se volete farlo voi nei commenti saremo tutti contenti).

Vi segnalo solo due operazioni in questo senso: il reverse graffiti di Moose (Paul Curtis) e il moss graffiti di, una per tutti, Anna Garforth.

Come mostra il video qua sopra, il primo lavora pulendo le superfici della città. In particolare, Moose, è stato strumentalizzato da Green Works Cleaner – prodotti naturali per l’igiene della casa –  che gli ha commissionato una campagna virale. La richiesta, partita dall’agenzia pubblicitaria DDB West, è stata di eseguire alcune opere nei tunnel di Los Angeles più trafficati e quindi più sporchi per l’intensità del gas di scarico che circola nella zona. Per Moose e per la stessa agenzia pubblicitaria la fortuna è stata che il film maker indipendente Doug Pray si sia prestato a girare il piccolo cortometraggio sul tema inserito in questo articolo che in poco tempo ha avuto più di mezzo milione di visite. 

Anna GarforthLa seconda invece realizza le sue opere incollando muschio alle pareti della città. Anna Garforth sceglie di scrivere frasi poetiche d’influenza eco-aware scritte dalla sua amica Elly Stevens. Dopo un brevissimo periodo indipendente si è subito inserita nel circuito di artisti e gallerie, credo che in strada non si vedrà più molto spesso.

Mtv Advertising Green GraffitiPer concludere vorrei sollevare il fatto curioso che questo tipo di operazioni sia difficilmente perseguibile per legge. Wikipedia dice che ci sia stato un tentativo d’accusa verso qualche reverse artist finito in archivio proprio per la mancanza di effettiva illegalità. Non è difficile rendersi conto che, indipendentemente dalla qualità dell’opera, incriminare qualcuno per aver pulito le pareti nere di una città con uno spruzzo di acqua e sapone – bio, tra l’altro – possa portare a un quadro legale ambiguo. A cavalcare quest’onda confusa tra legale e illegale ci hanno pensato subito quelli di Green Graffiti “an environmentally friendly form of outdoor advertising”. Nella figura sopra una pubblicità di Green Graffiti per Mtv.

Vuoi condividere questo articolo?

Ci sono 1 commenti

  1. [...] Furti di questo genere ne abbiamo già visti in passato parlando di video e fotografia, ma questa volta ne ho trovato uno più clamoroso, uno appartenente al già delicato mondo dei green graffiti. [...]

    pingback dal sito Chalkbot is a copy | Personal Report il 23 ottobre 2009 alle 10:48

Lascia un nuovo commento


Materiale fotografico e immagini, salvo dove diversamente indicato, è da intendersi di proprietà degli autori citati.
Progetto grafico e sviluppo a cura di Guido Tamino. Un grazie a WP.


Chi siamo | Contatti | Feed RSS